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Alessandro Guaccimanni - Pineta - Collezione Giorgio Costa

MOSTRA DI PITTURA “LA RIVIERA DELL’INCANTO”

Al Museo della Marineria di Cesenatico apre sabato 9 aprile alle ore 16 la mostra La riviera dell’incanto. Acque e terre nelle vedute di Vittorio Guaccimanni, Gaspare Gambi, Romolo Liverani, a cura di Ilaria Chia. L’esposizione raccoglie un’accurata selezione di 33 opere grafiche, provenienti da collezioni pubbliche (Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza, Biblioteca Comunale Aurelio Saffi di Forlì) e private (Giorgio Costa, Gianignazio Cerasoli), incentrate sul tema del mare e dei sui abitanti, sulla magia dell’acqua tra costa ed entroterra.

Immagini che, pur immerse in un’atmosfera incantata e sospesa, restituiscono il volto secolare e autentico dei luoghi, prima delle radicali trasformazioni introdotte dall’avvento del turismo. Si parte con le vedute romantiche di Romolo Liverani (1809-1872), realizzate a metà dell’Ottocento, impressioni desunte dal vero, tracciate a matita e poi ripassate all’acquerello. Una Romagna romantica e pittoresca, fatta di rocche e castelli, ma anche di suggestive vedute del litorale. Il borgo di Cesenatico viene rappresentato in due disegni, che conservano memoria del tessuto urbano, così com’era prima del rovinoso terremoto del 1875, mentre le città di Rimini e di Pesaro offrono suggestive vedute marittime, dove lo sguardo si proietta romanticamente verso l’infinito e le reti dei pescatori raccontano la dura fatica del lavoro.

L’interesse per la costa si lega spesso alla rappresentazione di torri edificate per difendere il territorio dalle incursioni dei pirati, come la Torraccia nella pineta di Ravenna, posta a presidio dell’antico Porto Candiano. I disegni di Liverani conservano memoria di monumenti minacciati dallo scorrere del tempo e scorci urbani scomparsi, come il ponte riminese sul torrente Ausa, il Fortino Napoleonico a Pesaro e il Canale di Ravaldino a Forlì, rappresentato al chiaro di luna.

Comune di Cesenatico – L’esposizione prosegue con le incisioni del ravennate Vittorio Guaccimanni (1859-1938), attento indagatore della realtà locale resa attraverso l’incisione con effetti pittorici e toni lirici, e
dell’allievo Gaspare Gambi (1889-1968), che a partire dal dato reale trasfigura il soggetto, facendolo apparire quasi irreale e fantastico. Protagonista è il mondo immutato della campagna ravennate e ancora il fascino della pineta, zona di confine tra la costa e l’entroterra. Un paesaggio identico nei secoli, fatti di capanni da pesca, barche ormeggiate nel porto, tramonti mozzafiato sulle acque della Pialassa. Un mondo popolato da marinai, pescatori e cucitrici di reti.  Particolarmente suggestive sono le opere dedicate alla pineta, minacciata dall’azione distruttrice dell’uomo e sottoposta nel 1905 alla prima legge di tutela proposta dal senatore Luigi Rava. Conclude la mostra una serie di vedute di Ravenna, che Gabriele D’Annunzio definì «città del silenzio». Un’attenzione particolare viene riservata ai rapporti tra arte e letteratura, tra segno grafico e parola scritta. Alcune opere vengono così affiancate, mediante l’inserimento di pannelli lungo il percorso, da citazioni letterarie.

La mostra apre sabato 9 aprile alle ore 16 e rimarrà allestita fino al 22 maggio 2022.

 


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Data

Apr 09 2022 - Mag 22 2022
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