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Attraversare il Porto Canale con il traghetto: una piccola emozionante esperienza

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Questa è la storia di un mezzo di trasporto particolare “il traghetto di Cesenatico”. Avete mai fatto un giretto da una sponda all’altra del Porto Canale leonardesco con il traghetto? E’ una piccola esperienza particolare, breve ma intensa, perché durante il trasporto, che durerà circa 20 secondi, la visuale del centro cittadino è molto “aperta” e si ha una percezione “profonda” della lunghezza del Porto Canale di Cesenatico.

Sono due i traghetti che attraversano il Porto Canale: il “Mirko” si trova nella zona squero di Cesenatico e fa base nella centrale Piazza Ciceruacchio, il “Giovanna d’Arco” invece si trova vicino all’imboccatura del molo di Cesenatico, all’altezza della Capitaneria di Porto.

Entrambi sono importanti per la viabilità perché il porto canale di Cesenatico, lungo un km, “taglia in due” la città; da qui la distinzione tra Cesenatico levante e ponente. Attualmente ci sono due ponti che permettono l’attraversamento pedonale e con i mezzi,  ma sono posizionati a monte, per cui, col tempo, il traghetto si è trasformato in un servizio importante di  trasporto per il pubblico, dato che non è sempre facile percorrere a piedi tutto il porto per passare da una sponda all’altra se sei una persona anziana, se hai la spesa pesante, se hai i bambini che non vogliono camminare o semplicemente se vuoi guadagnare tempo.

La storia del primo traghetto inizia a fine anni ’40 quando, con l’aumento dei flussi turistici, sul litorale sorse l’esigenza di passare con agilità da una sponda all’altra; fu Bartoli Aldo, la cui famiglia ancora oggi gestisce il traghetto “Giovanna d’Arco”, posto tra Piazza Spose dei Marinai a ponente e l’hotel Miramare a levante, ad avere l’idea semplice, quanto utile, di trasportare le persone con una piccola barca di legno, una lancia, e l’utilizzo di un unico remo a voga. La lancia fu poi sostituita da un altro rudimentale mezzo,  una barca  più grande chiamata batana, adattata al trasporto passeggeri grazie ad una pedana di legno che fungeva da coperta, due panche laterali per i passeggeri e una grossa fune al centro che Bartoli tirava faticosamente con le mani per attraversare il canale.
Nel 1957 fu realizzato un secondo traghetto, “Il Mirko”, che fu acquistato nel 1978,  dopo vari passaggi di mano, dal fratello di Aldo Bartoli, Aristodemo, che lo cedette al figlio Elviro Bartoli. Ancora oggi questo traghetto, che fa la spola tra Piazza Ciceruacchio e Lo Squero di ponente, è gestito dagli eredi di Elviro, la figlia Sabrina, il genero Alfiero e il nipote Michele.

Con il tempo naturalmente sono state apportate delle migliorie ai mezzi per rendere il lavoro meno pesante, tra cui la sostituzione della fune tirata a mano con un sistema a catena elettrico. Il traghetto – servizio per il pubblico a pagamento – come lo chiamano i cittadini di Cesenatico,  o anche  “battello”, “zattera” o “chiatta” come viene  chiamato con simpatia  da turisti e visitatori, suscita curiosità perché è un mezzo particolare e quasi unico in Romagna e genera un grande fascino nei bambini, a cui sembra di salire su una giostra tanto che si emozionano quando fanno la “traversata”. Un piccolo suggerimento: durante il trasbordo, quando si è al centro del porto canale con in lontananza le vele colorate e il campanile, la visuale è così bella che è d’obbligo scattare una foto!

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