Se sognate una giornata immersi in uno dei polmoni verdi più importanti dell’Emilia Romagna, il parco delle Foreste Casentinesi, è l’itinerario che cercate tra le acque della Diga di Ridracoli, i borghi che si perdono nella natura e i boschi del Monte Falterona, in cui incontrare tutti gli animali della fauna dell’Appennino tosco-romagnolo.
Vediamo insieme le tappe: Cesenatico – Cesena – Forlimpopoli – Santa Sofia – Ridracoli – Corniolo – Campigna – Cesenatico (km 150 circa)
Modalità di svolgimento: itinerario consigliato da effettuarsi in auto; la visita richiede una intera giornata.
Itinerario in dettaglio: da Cesenatico imboccare la SS 304 per Cesena; proseguire sulla Via Emilia fino a Forlimpopoli, quindi girare a sx per Santa Sofia e continuare lungo la strada che costeggia il corso del fiume Bidente. Dopo una deviazione per Ridracoli riportarsi sulla SS 310 fino a raggiungere Corniolo e Campigna.
SANTA SOFIA: terra di frontiera ricca di storia ed antichi castelli, è sede della Comunità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna (via Nefretti 3, Santa Sofia – tel. 0543971375, fax 0543973034 – e-mail comparco@tin.it). Oltre all’impianto urbanistico, nel quale spiccano il Palazzo Giorgi e la Chiesa di S.ta Lucia, merita una visita il Giardino della Flora appenninica di Valbonella nella località di Corniolo.
RIDRACOLI: il grande lago artificiale della Diga di Ridracoli, importante opera dell’ingegneria italiana completata nel 1982, ricopre un’estensione di circa 100 ettari quadrati, con una capienza di 33 milioni di metri cubi d’acqua. La grande diga ad arco, che misura 103,5 metri di altezza e 432 di lunghezza è al servizio dell’Acquedotto della Romagna, che disseta ben 48 comuni romagnoli, ripercorrendo l’antico tracciato dell’acquedotto romano voluto dall’imperatore Traiano. La diga e l’annesso Museo Naturalistico possono essere visitati nei giorni festivi e prefestivi tutto l’anno e tutti i giorni nel periodo estivo, quando sono possibili anche gite in barca sul lago.
CORNIOLO: è un ottimo punto di partenza per escursioni e passeggiate in queste vallate dense di storia e natura: un piccolo paradiso per gli amanti del trekking che possono ripercorrere le antiche mulattiere in una natura quasi incontaminata.
CAMPIGNA: la sua antica foresta, alla quale i Monaci di Camaldoli, l’Opera del Duomo di Firenze ed il Granducato di Toscana, che la possedettero fino all’Unità d’Italia, riservarono cure particolari, conserva ancora oggi alcuni dei percorsi turistici e paesaggistici creati nei secoli precedenti. Il settecentesco palazzo granducale, oggi trasformato in albergo, fu residenza di caccia dei Lorena. La foresta di faggi e abeti che riveste gran parte della vallata è stata riconosciuta nel 1976 riserva naturale biogenetica, con lo scopo di conservare un lembo altamente rappresentativo del paesaggio montano appenninico.
PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI dei Monti Falterona e Campigna: si estende su un vasto territorio (37.000 ettari circa) a cavallo tra Romagna e Toscana. è stato istituito nel 1993 e la sua storia è millenaria. L’80% della superficie è ricoperta da boschi, diversi a seconda delle quote e dei climi, che vanno dagli abeti giganti ai faggi secolari. Dal punto di vista faunistico il parco ospita circa 160 specie di cui più di 80 uccelli, quasi 40 mammiferi e 30 tra anfibi, rettili e pesci. Tra gli esemplari più significativi vanno ricordati: il lupo, il cervo, il daino e il muflone, l’aquila. Molteplici ed affascinanti sono gli itinerari possibili all’interno del parco, tra questi si ricordano: la cascata dell’Acquacheta, il monastero benedettino di Camaldoli e quello francescano de La Verna.
Se siete interessati ad altri percorsi naturalistici, leggete anche Un itinerario nei Paesi della Valle di Savio e Un itinerario tra le Valli del Montone e del Tramazzo.