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Conferenza “AL DONI D’UNA VOLTA la vita delle donne nel ‘900”

Giovedì 24 febbraio, alle ore 16,00, presso il Museo della Marineria si terrà una conferenza/spettacolo dal titolo “Al dòni d’una volta” – il ruolo della donna nel ‘900 e le donne nella poesia.
La conferenza, organizzata dall’Università per gli Adulti, è a cura di Radames Garoia, Nivalda Raffoni e Daniele Casadei, musiche di Claudio Molinari.
Saranno inoltre proiettate foto d’epoca sulle donne del ‘900 (L’azdora, le lavandaie, il lavoro dei campi, le mondine…….).

“L’incontro e soprattutto la visione di immagini d’epoca, ci porta ad esaminare la vita delle donne proletarie di una volta. Nei tempi più lontani alla donna è stata negata persino l’anima e  anche oggi, malgrado le molte aperture della società, il cammino delle pari opportunità risulta troppo spesso difficoltoso.
Quando si parla della vita coniugale di un tempo (prima metà del ‘900), si evidenzia l’assoluta egemonia maschile, sia nella conduzione degli affari di famiglia, che nel rapporto di coppia e nella vita di tutti i giorni.
La donna era poco considerata e poco ascoltata dagli uomini, che non permettevano si intromettesse negli affari e nei loro discorsi: “Te sta zeta che t’an capes gnint”  (tu stai zitta, perchè non capisci niente), dicevano rimproverandola.
Le mogli dovevano dare del “voi” al marito, il quale, quando le nominava, non diceva mai “la mi moj” (mia moglie), ma “cvela ch’la dorma cun me” (quella che dorme con me), “la dona ch a j ho in cà” (la donna che ho in casa), “la mama di mi fiul” (la mamma dei miei figli), o altre stupidaggini del genere.
E si che le donne hanno lavorato al pari degli uomini e forse anche qualcosa in più: erano le prime ad alzarsi all’alba e le ultime a coricarsi, reggendo la casa con fatica, difficoltà di ogni genere, ma con tanto orgoglio.”

Radamesa Garoia (relatore) – Ha pubblicato vari libri sulla cultura contadina, da cui trae le sue origini.
Da sempre è cultore delle tradizioni popolari e del nostro dialetto e questa sua passione lo ha portato a dedicarsi  alla divulgazione delle nostre tradizioni, della civiltà contadina e del dialetto romagnolo.
Da alcuni anni realizza, in collaborazione con l’Associazione “Istituto Friedrich Schuerr”, progetti per le scuole primarie e dell’infanzia (“La civiltà contadina e il dialetto romagnolo”).

Nivalda Raffoni (poeta) – Da sempre appassionata della lingua romagnola, a metà degli anni ’70 ha avuto le prime esperienze di teatro dialettale con la compagnia  “E Pasador” sotto la direzione del commediografo Aldo Cappelli. Da anni collabora con il marito Radames Garoia nell’organizzazione  di incontri e progetti sulla cultura popolare e dialetto romagnolo, compone testi dialettali e ha partecipato a vari concorsi di poesia  vincendo o classificandosi ai primi posti.

Daniele Casadei (poeta) – nato a Cesenatico nella zona del porto canale, ha iniziato a scrivere poesie in dialetto nel 1999.
Ha vinto alcuni premi e ottenuto diversi riconoscimenti. Nel dicembre 2017 la sua ultima raccolta “S-cén” (Uomini) è stata premiata, presso il Campidoglio, quale finalista al concorso nazionale “Salva la tua lingua locale”, promosso dalla Pro Loco d’Italia con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Claudio Molinari (voce e chitarra) – Suona la chitarra da autodidatta dall’età di 15 anni. Ha suonato chitarra e basso in orchestre e gruppi rock. In casa ha sempre parlato il dialetto e, poiché gli è sempre piaciuto scrivere canzoni, spesso ha scelto il dialetto come lingua per i testi. Ha collaborato con poeti e musicisti.


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Data

Feb 24 2022
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