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Marino Moretti, il poeta nato sul Porto Canale

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Cesenatico racchiude un’anima letteraria, essendo patria di uno dei più noti poeti del ‘900: Marino Moretti, che nasce nel borgo marinaro il 18 luglio 1885 nella Casa paterna sul Porto Canale, oggi un museo. Lascerà diverse volte questa abitazione per compiere uno dei suoi innumerevoli viaggi, ma ritornerà infine nella sua amata città, che tanto lo ispirò nelle sue opere. Compiamo allora questo viaggio insieme allo scrittore alla scoperta degli anni della sua vita e della sua poesia.

L’infanzia
Il padre, Ettore, è un armatore di barche da trasporto, mentre la madre, Filomena, è maestra elementare. Marino inizia gli studi classici a Ravenna, per continuarli poi a Bologna; li interrompe però nel 1901, per frequentare a Firenze la scuola di recitazione teatrale diretta da Luigi Rasi, dove conosce tra gli altri Aldo Palazzeschi, divenuto suo fraterno amico, e scopre la sua vocazione letteraria.

Poeta crepuscolare
Fra il 1902 e il 1903 escono infatti le prime raccolte di novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità. In questi primi volumi e soprattutto nelle Poesie scritte col lapis (1910), Poesie di tutti i giorni (1911), e Il giardino dei frutti (1915) si avverte l’influenza di Pascoli e già quel tono «crepuscolare» – secondo la nota definizione – che si ritroverà anche nella sua narrativa.
Dalla prima raccolta di racconti, I lestofanti (1909), ai romanzi (i più noti: La voce di Dio, 1920 o I puri di cuore, 1923), Moretti descrive vicende semplici ambientate nel mondo della provincia, spesso identificabile proprio in Cesenatico, rese in uno stile dimesso attraversato da lampi di personale umorismo. Inizia a scrivere con vari giornali e riviste, e dal 1923, viene chiamato a collaborare con «Il Corriere della Sera».
Moretti inaugura la sua stagione più felice, dopo quella del poeta crepuscolare e del narratore, inaugurando un nuovo e fresco linguaggio ironico con I grilli di Pazzo Pazzi (1951), cui seguirà La camera degli sposi del 1958.

Ultima stagione del poeta
L’ultima stagione del poeta vede un felice ritorno alla poesia con la pubblicazione da Mondadori delle raccolte come L’ultima estate (1969) o Le poverazze nel ’73. Muore a Cesenatico il 6 luglio 1979 a novantanni nella sua amata casa, che, donata al Comune di Cesenatico con la biblioteca, le carte autografe e gli arredi per volere del poeta stesso, è oggi una casa-museo.

Se siete rimasti affascinati da questo poeta e dalle sue origini, scoprite di più su questa bellissima perla letteraria di Cesenatico, leggendo anche Casa Moretti: la casa-museo sul Porto Canale.

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